CASTELLO DI CARBOGNANO (VT) – 500 anni dalla morte di Giulia Farnese e gli interventi della Soprintendenza sul castello 

Data:
25 Novembre 2024

CASTELLO DI CARBOGNANO (VT) – 500 anni dalla morte di Giulia Farnese e gli interventi della Soprintendenza sul castello 

In occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita nel 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, vogliamo ricordare una figura di donna molto controversa, etichettata per essere l’amante di Papa Alessandro VI Borgia, geloso e ossessionato da lei. Ovvero Giulia Farnese.

Per la sua avvenenza fu denominata al contempo Giulia La Bella.

Il Vasari, nelle sue Vite, identifica Giulia addirittura nella Madonna con Bambino dipinta dal Pinturicchio nella Sala dei Santi dell’appartamento Borgia in Vaticano.

L’obiettivo, come evidenziato da Pietro Rigo (ricercatore dell’Università della Tuscia), è riassegnarle il proprio ruolo e contrastare i clichés storici e storiografici che si sono abbattuti su di lei, offuscandone l’immagine. Giulia non è soltanto una donna affascinante e sottomessa a papa Borgia.

È una donna di potere, molto concreta, che ha vissuto 25 anni della sua vita a Carbognano, dando lustro a quello che era un piccolo centro che, annientato dalle pestilenze, era ridotto a soli 25 abitanti quando ne assunse la reggenza. Grazie al suo governo, arrivò ad ospitarne circa 2mila. Lo riqualificò e valorizzò, facendone il fulcro della vita culturale dell’epoca. Il centro divenne luogo di transito di molte personalità di spicco del periodo, fra cui gli stessi fratelli Zuccari, come ricorda il dott. Umberto Laurenti (del Comitato promotore per il cinquecentenario).

Giulia Farnese, come evidenziato dalla soprintendente arch. Margherita Eichberg, “si è curata del territorio, non solo delle apparenze”. “Ha fatto molto per il territorio – ribadisce la dirigente -occupandosi di garantire le attività economiche e tutti quegli equilibri che fanno di un paese una comunità”.

Per questo l’Ufficio sta restaurando, con i finanziamenti Caput Mundi, più luoghi legati a questa nobildonna fra cui la Rocca Farnese a Capodimonte e la chiesa di Santa Maria a Carbognano, in stile rinascimentale. Proprio l’intervento di restauro (anche degli affreschi), messa in sicurezza e consolidamento del suo castello di Carbognano, dove è vissuta per 25 anni come feudataria a partire dal 1506 (sul portale è stato inciso il suo nome), è quello più ‘consistente’. Resosi necessario dopo i danni subiti dalla struttura nell’agosto del 2021, quando vi fu il crollo di una parte delle volte dei saloni del piano nobile e del piano terreno, a causa del cedimento di una trave nella zona del tetto.

Non si tratta, però, di un intervento fine a se stesso. Con questo progetto si intende mettere in rete il Castello con altri beni culturali, edifici ed opere d’arte, legati alla figura di Giulia Farnese. Per un’interconnessione di tutti i luoghi a lei collegati, come ad esempio Vallerano e Valentano.

Molte sono le attività organizzate per il cinquecentenario, per fare memoria (pensiamo alle passeggiate-racconto “Le storie di Giulia. Di fatti e di narrazioni: come nasce un mito”); è il dott. Michele Daviso (presidente dell’associazione “La storia in bici”) a illustrare come verrà creato un percorso ciclo-turistico dei siti ‘farnesiani’, che riprende quell’antico viaggio che Giulia Farnese fece con Lucrezia Borgia nel 1494 per recarsi alla corte degli Sforza a Pesaro.

“Un modo per tornare alle nostre origini e radici storiche”, rimarca Giuseppe Roma (vicepresidente del Touring Club Italiano).

Il Castello di Carbognano: una presenza emblematica sul territorio di una parte di storia e della nostra cultura, con grandi analogie con il Palazzo Farnese a Viterbo.

Di tutto questo si parlerà il prossimo 15 dicembre a un convegno a Carbognano a cui interverrà la Soprintendente Eichberg, che svolge anche il ruolo di RUP, oltre all’arch. Yuri Strozzieri.


Ultimo aggiornamento

27 Novembre 2024, 12:37