Il cammino della Testa di Kore da Vulci è appena cominciato
Data:
15 Dicembre 2025
La raffinata testa greca in marmo raffigurante una fanciulla (Kore), presentata venerdì 5 dicembre scorso a Roma nella Sala della Crociera del Collegio Romano alla presenza delle autorità, al termine degli studi, delle analisi e restauri, sarà ospitata all’interno del Museo della Scultura che si sta allestendo presso il Complesso di San Sisto a Montalto di Castro, secondo quanto previsto nella Convenzione di gestione del Parco di Vulci, per cui tale Museo è una delle porte del Parco stesso.
Attribuibile a un atelier attico dei primi decenni del V secolo a.C., rappresenta uno dei rarissimi esempi di statuaria greca in ambito etrusco rinvenuti in Etruria; essa crea così un ponte ideale fra le due culture e rafforza la percezione del porto di Regisvilla come crocevia di culture e popoli.
Il suo ruolo sarà ulteriormente chiarito proprio dalle ricerche sul porto di Regisvilla alle Murelle (area acquisita dalla Soprintendenza), una vasta area strategica per gli approdi antichi e luogo da cui con ogni probabilità giunse proprio la testa di Kore.
“Nel 2026 inizieremo qui le indagini”, ha annunciato la referente di zona, l’archeologa della Soprintendenza, dott.ssa Simona Carosi.
Il rinvenimento non è importante soltanto dal punto di vista archeologico, ma anche sociale, culturale, artistico, oltre che per la percezione e la conoscenza del mondo antico. Questa scoperta segna uno spartiacque, un prima e un dopo nel mondo dell’archeologia.
Se Alfonsina Russo, capo Dipartimento per la valorizzazione del patrimonio culturale, ha parlato di “un’occasione per valorizzare non solo Vulci ma l’intero territorio, attraverso una strategia integrata che unisce ricerca archeologica, cura del paesaggio e innovazione dei linguaggi espositivi”, la dott.ssa Carosi ha evidenziato come “le concessioni di ricerca caratterizzano le attività del Parco archeologico naturalistico di Vulci, per la diffusione della conoscenza e per creare nuovi percorsi di fruizione”.
Non a caso la scultura di arte attica è venuta alla luce durante gli scavi nell’ambito del progetto internazionale Vulci Cityscape, promosso dalle università di Friburgo e Magonza e in concessione ministeriale. Giunto alla quinta campagna, il progetto, avviato nel 2020, è diretto da Mariachiara Franceschini (Università di Friburgo) e da Paul P. Pasieka (Università di Magonza).
La Kore proviene dall’area di un nuovo tempio monumentale, individuato nel 2021 nel cuore della città etrusca di Vulci.
La scultura in marmo raffigura una giovane donna, dall’espressione serena. Da rilevare il ricciolo dipinto sulla guancia, le ciglia in bronzo e l’interno degli occhi in terracotta. La folta capigliatura è caratterizzata da lunghe ciocche ondulate che scendono legate sulle spalle e sul collo. Ben visibili e scoperti i padiglioni auricolari e gli orecchini a disco.

Ultimo aggiornamento
15 Dicembre 2025, 14:48
Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l'Etruria Meridionale