Parco di Veio: apertura straordinaria Tomba dei Leoni Ruggenti

Data:
27 Febbraio 2025

Parco di Veio: apertura straordinaria Tomba dei Leoni Ruggenti

Sarà sempre la funzionaria archeologa referente di zona per la Sabap VT-EM, dott.ssa Simona Carosi, a raccontare e a mostrare ai visitatori il fascino della Tomba dei Leoni Ruggenti a Veio. Domenica 9 marzo prossimo, dalle ore 10 alle ore 12. Un evento ad accesso limitato: per sole 50 persone, che entreranno a gruppi di cinque alla volta, nel rispetto della tutela del bene e dell’incolumità e sicurezza dei visitatori. Un’iniziativa sempre vincente, replicata in più circostanze nel tempo e che ha spesso fatto registrare il ‘tutto esaurito’.

Prenotazione obbligatoria a: <booking@csli-roma.eu>

Che cosa rende unica la Tomba dei Leoni Ruggenti? La sua storia e la tecnica ne danno prova. Si tratta di un sepolcro a camera, appartenuto a gente di alto rango, dai resti ivi rinvenuti, parte del corredo, fra cui: lamine d’oro, fibule di bronzo decorate in ambra e osso, grani di collana in faïence; e poi quelli di un carro a due ruote, deposto nel corridoio d’accesso. Ma anche vasellame, sia di produzione locale che proveniente dalla Grecia.

La storia. Databile agli inizi del VII secolo a.C. risulta precedente sia alla Tomba delle Anatre, scoperta a Veio nel 1958 e risalente al 680/670 a.C., sia alle note tombe dipinte di Tarquinia. Questo paragone enfatizza il fatto che la Tomba dei Leoni Ruggenti è il primo caso di tomba a camera dipinta, rinvenuta, durante un’operazione del Reparto Operativo del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, il 31 maggio del 2006 in un contesto di necropoli (quella di Grotta Gramiccia) prevalentemente di età villanoviana e orientalizzante.

La tecnica e la figurazione. Per quanto riguarda lo stile adottato, la tecnica è quella di contorno in outline. Due sono i soggetti principali della scena.

Gli uccelli acquatici, in volo verso destra che, in quanto migratori, rappresentano il trapasso dalla vita all’aldilà; molto rifiniti, decorati a motivi geometrici, in alcuni esemplari è raffigurata persino l’ala e il volume delle figure è dato dal contrasto fra il nero e il rosso.

Il tratto netto del fregio pittorico serve a rimarcare la ferocia degli altri protagonisti: i leoni ruggenti, simbolo dell’orrore del mondo ultraterreno (per gli Etruschi erano animali fantastici, non reali), con la coda ben dritta e ricurva sul dorso, minacciosa, e le fauci ben spalancate dai denti aguzzi, da cui fuoriesce la lingua rosso fuoco; due di essi, al centro, si affrontano brutalmente.

Si tratta della più antica tomba etrusca dipinta mai rinvenuta finora ed è all’interno del Parco regionale di veio. Quest’ultimo, istituito nel 1998, include ben otto comuni ed ha un’estensione di oltre 20mila ettari.

E la visita del 9 marzo prossimo nasce dalla collaborazione fra il Parco Regionale di Veio, il Municipio XV e il Corpo Italiano di San Lazzaro. Non solo. Da ricordare poi che avviene in concomitanza con i giorni di apertura al pubblico del Santuario di Portonaccio, a cura del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.

Apertura straordinaria da non perdere. Vi aspettiamo!

Curiosità. La Tomba dei Leoni Ruggenti è stata scoperta con la collaborazione di un ‘tombarolo’ pentito. Interamente scavata nel tufo, già si mostra in tutta la su maestosità, nell’ampio dromos d’accesso, quasi in contrasto con la raffinatezza dell’interno.  


veio locandina 9 marzo 2025

Ultimo aggiornamento

27 Febbraio 2025, 16:02