Sutri: area archeologica, anfiteatro e mitreo – provv

Data:
19 Luglio 2023

Sutri: area archeologica, anfiteatro e mitreo – provv

Dove:

  • via Cassia km 50,00 – 01015 Sutri (VT)

Responsabile:

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Contatti:

  • <sabap-vt-em.feronia@cultura.gov.it>
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Orari

  • Anfiteatro: dal martedì al venerdi 10.00-19.00 / Lunedì chiuso;
  • Mitreo: dal martedì al venerdì dalle 10.20 alle 14.40 (accessi ogni venti minuti gruppi max 10 persone); sabato e domenica e festivi dalle 10.20 alle 16.20; 16:40 visita accompagnata con illuminazione speciale max 15 persone.
  • Altre info sul sito del comune di Sutri

L’ingresso è —————-


Necropoli urbana

La necropoli urbana di Sutri, uno degli esempi più consistenti di tombe rupestri di età romana nell’ambito del territorio etrusco-falisco, si estende per circa 180 m lungo l’alto costone tufaceo che doveva costeggiare la Cassia.

Oggi sono visibili circa 64 tombe, scavate direttamente nella parete su diversi livelli: si riconoscono tombe a una camera, a doppia camera, tombe precedute da ingresso ad arco, nicchie rettangolari, con o senza incasso per cinerari ed arcosoli. Già nel primo medioevo furono saccheggiate e, nel corso dei secoli, il loro aspetto originario è stato più volte alterato o trasformato, tanto che in alcuni casi la lettura degli esterni e degli interni può risultare abbastanza complessa.

Per l’inquadramento cronologico solo degli elementi fino ad ora esposti, mancando totalmente qualsiasi dato cronologico, ci permettono di affermare che la necropoli sia stata in uso dal I sec. a. C. fino al III-IV sec. d. C.


Anfiteatro

L’antica città di Sutri sorgeva dov’è ancora oggi su di un alto sperone tufaceo delimitato dal corso di due torrenti, il Promonte ed il Rotali, in posizione dominante tra i monti Sabatini a sud ed i Cimini a nord. Originariamente appartenente al territorio falisco, fu proprio per la sua posizione strategica, come testa di ponte per la penetrazione nell’Etruria interna e nell’Agro Falisco, che ottenne e mantenne un ruolo storico molto importante a partire dal V-IV sec. a.C. fino al tardo medioevo.

Il monumento di maggior rilievo di Sutri è l’anfiteatro: interamente scavato in un banco tufaceo posto di fronte alla città; di modeste dimensioni (49,60 x 40,80 m), mostra una sagoma architettonica derivata dalla forma del banco. Dispone di due ingressi: quello verso l’attuale via Cassia è notevolmente rovinato dal crollo della galleria d’accesso e delle gradinate. L’arena è circondata da un podio, elemento di separazione tra cavea e arena. Lungo il podio dieci porte immettono in un deambulacro coperto che termina presso i due ingressi.

La cavea risulta costituita da tre serie di gradinate, suddivise da corridoi di scorrimento detti praecinctiones: all’ima cavea, la più bassa, vi si accedeva mediante quattro scale (vomitoria); mostra una nicchia rettangolare, identificata come palco d’onore. Nella media cavea, molto rovinata, sono ben visibili otto palchi, con sedili sul fondo; vi si accedeva mediante quattro vomitoria. Attualmente ne sono visibili solo due, che portano tracce di canalizzazione per convogliare all’esterno l’acqua piovana. Alla summa cavea si accedeva direttamente dalle gradinate: le due scale presenti sono di fattura moderna. A nord un balteo, sul quale restano tracce di semicolonne di ordine tuscanico a rilievo.

L’inquadramento cronologico, mancando totalmente qualsiasi indizio storico, epigrafico o architettonico, è suggerito dall’estrema semplicità e sobrietà dell’impianto, che consente una datazione tra gli ultimi decenni del I sec. a C. ed i primi anni del I sec. d.C.


Mitreo

A poca distanza dall’anfiteatro, alle pendici del colle Savorelli, si apre la piccola chiesa dedicata alla Madonna del Parto, indicata come Mitreo. La chiesa, riferibile al XIII-XIV secolo è interamente scavata nel tufo.

Da un piccolo vestibolo a pianta quadrata, decorato con affreschi raffiguranti la Madonna ed i Santi, S. Cristoforo e la leggenda di S. Michele del Gargano, si passa nell’ambiente principale, a pianta rettangolare allungata, diviso in tre navate da due file di pilastri ricavati nel tufo. I pilastri poggiano su un lungo podio ai lati della navata centrale, raccordati tra loro da archetti ribassati.

La copertura della navata centrale presenta una volta a botte, le piccole navate laterali, probabilmente i banconi dell’originario Mitreo, servivano per il banchetto mistico dei fedeli. Del Mitreo mostra tutte le caratteristiche che generalmente contraddistinguono questi ambienti sotterranei, scarsamente illuminati e privi all’esterno di elementi architettonici.

Il rinvenimento a Sutri di un rilievo del dio Mitra avvalora la tesi del riutilizzo di un luogo di culto pagano, trasformato dai cristiani in luogo sacro; in un secondo momento l’ambiente fu ampliato con le creazione di una zona absidale, a pianta rettangolare, avvenuta mediante il taglio del podio della navata centrale aumentando così lo spazio per le funzioni religiose. Nell’abside si conservano i resti dell’affresco raffigurante la Natività.


Particolare delle pitture del Mitreo

Immagine 6 di 7

Ultimo aggiornamento

19 Luglio 2023, 13:32